Invicta

L'ing. Giuseppe Giachero nacque nel 1862 a Lusernetta (TO) (Val Pellice). Non si conosce la data esatta della nascita e della morte; o quantomeno, io, non sono riuscito a rilevarle nonostante approfondite ricerche estese, anche nel comune di Lusernetta.   

Prima di dedicarsi allo sviluppo della macchina per scrivere il Giachero era titolare dello stabilimento "Le Fonderie Ing. G. Giachero" con sede in Torino- via Colli 82 e con ufficio commerciale in Via S- Quintino 41. Nel 1923 la ditta individuale G. Giachero venne trasformata in "Invicta Società Anonima" con trasferimento della sede legale ed amministrativa in Torino - Via Cougnè

Grafica dello stabilimento della Società Anonima Invicta (costruttore), Giachero Giuseppe (progettista) – conservato presso il Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci, Milano.

Nel periodo vissuto in America (gennaio 2011 e 2016, trascorse molti anni nelle fabbriche di produzione di macchine per scrivere; sembra che abbia anche lavorato presso gli stabilimenti della Underwood. Tale esperienza acquisita gli permisero di acquisire quelle tecnologiche che nel 1921 influenzarono la realizzazione di prototipo di sua progettazione, che venne commercializzato a partire dal 1923 con il Marchio "Invicta".-

Presso l'Archivio Centrale dello Stato- al modello 6 del Reg.dei Marchi - vol. 199 n.10 -Rgr.Generale n. 20755- risulta il deposito di ""marchio o segno distintivo di fabbrica depositato alla Prefettura di Torino nel giorno venti del mese di dicembre 1920 alle ore sedici da Giachero Giuseppe residente in Torino per contraddistinguere macchina da scrivere- Trascritto il 3 ottobre 1921.-"""

Ricalcando la meccanica della Undervood di Wagner, l'ing. Giachero costruì una macchina standard con una tastiera WZERTY su quattro file di tasti, a battuta anteriore, composta da 44 tasti per complessivi 88 segni/caratteri e, con carrello intercambiabile                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                            Lo stabilimento di Torino occupava 34 locali in uno stabile su due piani fuori terra. Nel corso dell’ultimo conflitto mondiale detto stabile fu colpito da bombardamenti aerei a più riprese con la distruzione di 10 locali e il danneggiamento di 11

La Società Anonima Invicta inizia a produrre macchine per scrivere standard nel 1921 e immesso sul mercato nel 1923 con il marchio Invicta modello 3. (in alcuni testi è riportato anno 1925;) seguito dal: modello N.4 (1927); dal modello N. 5 (1929); e dal modello n. 60 (1936).- Nel 1936 viene creata la "Electa S.A." con sede in Torino Via Colli 80 e succursali in Roma, Milano, Genova, Bologna, Firenze, Venezia, Napoli e Palermo.

Nel 1938, la Invicta diventa una società controllata dalla Olivetti ed inizia la produzione della Invicta portatile commerciata con il marchio Invicta e prodotta con la struttura e meccanica della MP1. La produzione cessa nel 1950, con contemporaneo ritiro del marchio Invicta, in quanto la controllata Invicta venne interamente incorporata dalla Olivetti

Nel 1944, sempre a Torino su progetto di Italo Lauro, iniziò, la costruzione del nuovo stabilimento Invicta, inaugurato nel 1946. In questo stabilimento saranno prodotte la Olivetti Studio 42 e, la Olivetti Studio 44.

Nel 1947 la "Invicta" con circa trecento dipendenti, cessò la produzione dei suoi modelli, per costruire esclusivamente la portatile Olivetti MP1, su licenza e controllo della "Ing. C. Olivetti & C. Spa".-

Il 1 gennaio 1950 la "Invicta" venne completamente assorbita dalla "Olivetti" e divenne  la "Divisione Invicta" dell'Olivetti,.

PRODUZIONE E CARATTERISTICHE:

Si premette che per quanto riguarda la produzione e relativi serial rimane un mistero; il riferimento all’anno di produzione dei singoli modelli può essere errato.

 Invicta modello 1 e modello 2- Non si conosce l'esistenza di questi modelliLeonard Dingwerth nel suo ;Kleines Lexikon Historischer Schreibmasinen riporta la seguente foto del modello 1 con indicazione : anno produzione 1921.

INVICTA MODELLO 3- Macchina da scrivere manuale modello standard prodotto a partire dal 1923; in alcuni testi è riportato anno 1925.  Telaio in ghisa, verniciata di nero martellato, poggiante su quattro piedini circolari, rivestiti di gomma. Tastiera italiana QZERTY su quattro file con 44 tasti cerchiati con vetrino a fondo bianco sviluppanti 88 segni/caratteri, montati su martelletti riposati nella cesta delle leve semicircolare. Ai lati della cesta sono collocate le due bobine del nastro (altezza mm.13)   su ci è riportato “ ORIGINALE INVICTA”;  Interlinea: tre posizioni più il neutro.  Comando per la   selezione del colore del nastro (rosso nero, neutro)  situato nella parte sinistra del lato frontale della macchina. La macchina è dotata di tabulatore. la barra spaziatrice è in metallo verniciato di nero. Il carrello monta un rullo rivestito di gomma e presenta la leva di ritorno sul lato sinistro Sul retro della macchina è situato un campanello per l'avvertimento di fine riga. Sulle fiancate si notano due finestre per l’ispezione interna.                                                                               Modalità d'uso: L'abbassamento di un tasto aziona il cinematico e il martelletto portacaratteri scatta, colpendo il punto di battitura da posizione frontale. Il tasto delle maiuscole comanda il sollevamento del carrello. L'inchiostrazione avviene mediante nastro inchiostrato inserito in un sollevanastro. Attraverso un sistema di scappamento, il carrello portacarta compie uno spostamento ad ogni battuta di tasto.

  

INVICTA MODELLO 4: macchina da scrivere manuale standard con telaio in ghisa con seguenti caratteristiche:

Tastiera: QZERTY con 44 tasti per complessivi 88 caratteri- tasto fissa maiuscole posizionato a destra- tasto oltre margine- tasto di ritorno;

Interlinee : Tre posizioni più lo zero;

Tabulatore : Presente;

Carrozzeria: telaio portante con lamierini di copertura;

Colore : nero martellato;

Produzione: Anno 1927;

Cambio colore nastro: a bilanciere come sulla Underwood Modello 5;

Note: nelle prime serie mancava il tasto fissa maiuscole, sostituito da una levetta; bobina del nastro altezza mm 13, con scritta INVICTA è pienamente visibile

La foto del modello 4 si riferisce alla mia macchina matricola VS 352)  prodotta nel 1929

             

INVICTA MODELLO 5: macchina da scrivere manuale standard prodotta dal 1924, con tastiera QZERTY con n. 44 tasti per complessivi 88 caratteri- tasto fissa maiuscole posizionato a destra- tasto oltre margine- tasto di ritorno. Nastro bicolore . Interlinea con: quattro posizioni più lo zero; Tabulatore.

Carrozzeria costituita da telaio portante di colore nero martellato  con fianchi  con vetri smerigliati.-

Note: bobina nastro altezza mm. 13 con scritta INVICTA-

La foto del modello 5 si riferisce alla mia macchina matricola 111.109 prodotta nel 1929

INVICTA MODELLO 10 - Macchina da scrivere manuale standard (mia matricola L26851) con caatteristiche:

Tastiera QZERTY con 44 tasti cerchiati con fondo chiaro, disposti su quattro file e per complessivi 88 segni; 2 tasti per lettere maiuscole, un tasto Ferma Maiuscole; tasto di ritorno. La scrittura oltre margine destra è regolata da un pulsante posizionato sulla mascherina anteriore della macchina. Modello prodotto all'inizio degli anni 30 ed è stato il progenitore del modello 60 e prodotto anche come modello Littorio con l'unica variante della mascherina retrostante il carrello che porta la dicitura "Littorio" al posto di INVICTA e l'assenza  del numero "10" sul lamierino retrostante la tastiera

         

INVICTA modello LITTORIA  -Macchina per scrivere manuale standard con tastiera  QZERTY con 44 tasti per complessvi 88 segni/caratteri- tasto fissa maiuscole posizionato a destra- tasto oltre margine e tasto ritorno.Interlinee: quattro posizioni più lo zero;

tabulatore: presente;

Carrozzeria : telaio portante con lamierini di copertura e chiusa ai lati;

Colore: nero martellato;

Produzione: anno 1934;

Cambio colore nastro: presente;

Questo modello, in pratica, è il modello10 modificato con la descrizione LITTORIA riportata in rilevo sul reggicarta retrostante il carrello.-

NB. del modello LITTORIA è stato prodotto anche una portatile

 INVICTA modello 60- macchina da scrivere manuale standard (la mia con matricola 62.851 incisa sulla parte sinistra del telaio e precisamente sotto la guida scorricarrello) con seguenti caratteristiche:

Tastiera: QZERTY con 44 tasti cerchiati con sfondo scuro per complessivi 88 segni/caratteri- tasto fissa maiuscole posizionato a destra- tasto oltre margine e tasto ritorno;

Interlinee: 4 posizioni più lo zero;

Tabulatore: presente;

Carrozzeria: telaio portante con lamierini di copertura e chiusa ai lati;

Colore : nero martellato;

Produzione: anno 1936

Cambio colore del nastro: presente;

Note: Su alcuni modelli era presente il fregio autarchico "prodotto in Italia" con il numero 270- Bobina del nastro altezza mm 13 con scritta INVICTA.

Modello ELECTA - macchina da scrivere manuale standard prodotta dal 1936 al 1939 - prima che fosse inglobata dalla Olivetti; deriva dal modello 60 Per questa macchina è doveroso la precisazione che venne prodotta dalla ELECTA S.A. il cui marchio venne utilizzato dalle officine Invicta. In ogni caso, si può considerare un derivato della INVICTA; venne prodotta e realizzata su progetto del Giachero negli stabilimenti della Invicta.

Nel 1936 viene costituita la S.A. ELECTA con sede in Torino via Colli 80, con succursali in Roma -Milano- Genova- Bologna- Firenze- Napoli  e Palermo; produrrà un modello con marchio ELECTA, molto simile al modello 60 della Invicta. La matricola è incisa al centro della barra inferiore del telatio (lato destro) e per visionarla occorre togliere il  lamierino che copre la fiancata

Sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n. 206 del 04-IX-1939 (XVII) -pag.  206 al n. 1663- trascritto il 29 dicembre 1938, è riportato  ""Atto di cessione del 7 dicembre 1938, registrato il 12 dicembre 1938 a Torino, n. 32827, vol. 563- atti privati.""trasferimento totale dalla S.A. Invicta a Torino, a Giachero , a Torino del brevetto n. 336735,decorrenza dal 26 novembre 1935 per l'invenzione dal titolo <<Dispositivo portaleve a settori orizzontali per macchine per scrivere>>. Probabilmente, in virtù di questa cessione, sulla macchina non compare il marchio  INVICTA, ma quello della S.A. ELECTA, pur trattandosi di macchina progettata con le caratteristiche della INVICTA e prodotta nello stesso stabilimento. Tale assunto viene confermato da quanto emerge presso il Registro dei marchi Roma, ove in data 27 novembre 1947 viene rinnovato il Brevetto n. 76439 depositato a Torino il 3 aprile 1945 alla Società anonima Invicta per la macchina per scrivere Electa, 

INVICTA modello Pitagora- Addizzionatrice prodotta nel 1936 negli stabilimenti della Ducati di Bologna con meccanica DUCONTA con tastiera estera -scrivente. Non si hanno notizie precise di questo modello.

 MACCHINE PORTATILI

La produzione delle macchine per scrivere portatili della INVICTA rimane un mistero; spesso si è ipotizzato che l’Invicta sia stata rilevata dall’Olivetti negli anni 30 e che le macchine utilizzando i meccanismi della ICO e della MP1 siano delle Olivetti ribattezzate Invicta. Inoltre, sia la qualità del metallo sottile utilizzato per la carrozzeria, che la verniciatura increspata che si scheggia facilmente sono di scarsa qualità, forse dovuto alla carenza del materiale in periodo prebellico  

Per quanto precede, si noti una certa somiglianza tra le macchine precise di questo modello.-

INVICTA modello Electa portatile - macchina da scrivere portatile prodotta nel 1936. Non si hanno notizie

INVICTA modello LITTORIA - Macchina da scrivere portatile prodotta nel periodo fascista (mia matricola CV10719)

INVICTA modello portatile- macchina da scrivere manuale portatile con seguenti caratteristiche:

Tastiera: QZERTY con 43 tasti cerchiati su sfondo scuro per complessivi 86 caratteri- tasto fissamaiuscole sul lato destro- tasto oltre margine- tasto di ritorno,

Interlinee: tre posizioni più lo zero;

Tabulatore: assente;

Carrozzeria. Metallica

Colore : prodotta in nero martellato e colori diversi (mie color nero martellato)

Produzione: anno 1938

Cambio colore nastro: presente

Note: modello con meccanica interna dell'Olivetti MP1, ma con carrozzeria  simile alla MP1 bis- Nastro con bobine piccole di mm. 13.- Sul fianco destro: levetta per blocco carrello. La matricola è stampigliata sulla parte sottostante

Questo modello, come si può notare dalle foto delle mie matricola IN 17889 e IN 20929 fu prodotto sia come Invicta e sia  come Invicta Olivettii. L'unica distinzione tra i due modelli era la stampigliatura sul lamierino poggia carta retrostante il carrello (Invicta oppure Olivetti)

HARROLD la Invicta MP1 portatile fu commerciata nel Regno Unito con il marchio Harrold impresso sul lamierino retrostante il carrello  

Note: per questo marchio non esiste un database con indicazione del numero di serie e anno di produzione dei singoli modelli (o quantomeno io non sono riuscito a trovarlo).

               

  APPENDICE

In un articolo apparso sul Bollettino 80 del dicembre 2020 della CO.M.P.U. -Collezionisti Macchine per Ufficio- (pag. 36/42) l'autore con diverse argomentazioni fa una sovrapposizione tra Giuseppe Giachero e Carlo Gagliazzo, fino a dare l'impressione  di ipotizzare che la Invicta sia una creazione di quest'ultimo.

"""....in questo contesto, mi sembra che la storia della vita dell'Ing. Giachero, con molti anni di esperienza nelle fabbriche di macchine per scrivere americane, di cui si parla nelle fonti, sia in realtà  quella di Carlo Gagliazzo.... (pag.36) """

Nel contesto storico (1921/1922) siamo nel famoso periodo "Rosso" nel quale gli stabilimenti venivano occupati da reazionari. (ad eccezione della OLIVETTI, i cui operai difesero lo stabilimento)

....... segue….."fu in questo periodo che Carlo Gagliazzo si rivolse all'Ing. Giachero e gli proposte la macchina per scrivere da lui concepita e brevettata.... così il Gagliazzo aveva già le idee pronte per la produzione di macchine per scrivere......"""

Di contro:

Carlo Gagliazzo, nato nel 1877 a Ronco Biellese (BI) e deceduto nel 1940, per malattia, in Russia, ove era emigrato.  Personaggio dinamico, estroverso e controverso; attivista nel P.C.I. nelle cui liste eletto in Parlamento (XXVI Legislatura 11/06/1921 al 25/01/1924); di carattere alquanto avventuroso con esperienze in materia di macchine per scrivere al punto di presentare alcuni brevetti a suo nome. Nello stabilimento di via Colle 82, il Gagliazzo, fino alla data della sua elezione a deputato (11/06/1921), rivestiva la carica di direttore tecnico con mansioni direttive, supervisore e gestore della produzione. Da evidenziare che nel periodo del suo incarico nello stabilimento veniva effettuata la fusione di ghisa e non la produzione di macchine per scrivere, inoltre, antecedentemente alla sua elezione a deputato, il Gagliazzo fu condannato alla detenzione per fabbricazione clandestina di armi. Da chiarire il perché e, il come, il Giachero gli abbia affidato l'incarico e, per quanto tempo l'abbia rivestito.

Non è mia intenzione voler confutare quanto può emergere dall'articolo, anzi, tutte le supposizioni e testi sono valide e, in materia tutto è possibile, in quanto possono sempre emergere nuovi elementi che ribaltano tutte le conoscenze acquisite. Semplicemente voglio evidenziare che nel periodo di incarico del Gagliazzo nello stabilimento di Via Colle non vennero prodotte macchine per scrivere e che il Giachero era titolare di un brevetto a suo nome e non aveva alcuna necessità o interesse di servirsi di invenzioni di terzi; pertanto, fin quanto non ci saranno prove valide, non è possibile privarlo della paternità della Invicta, anche in riferimento a quanto riportato da: ---------------------------  

-a)- Ernst Martin, in Die Schreibmaschine Und Ihre Entwicklunggeschichte  (pag.  304- ristampa del 1981)

-b)- Dan Post, in Collector's Guide to Antigue Typewriters  (pag. 55 - edizione del 1981);

-c)-Typewriter Topics (rivista di New York) in The 50th Anniversary- Historical Number- Octomber 1923-Vol. LV n.2 pag.81;

-d)- Leonhard Dingwerth in Kleines Lexkon Historischer Screibmascinen - Band 2: E - K- pagg. I-078, I-080- I-082 (invcta 1-3-5).