Patria 

(articolo pubblicato sul n. 85 della rivista CO.M.PU. del mese di agosto 2022)

Per il Natale del 2012, l'amico Guy mi regalò il "Collector's Guide to Antique Typewriter" edito da Dan R. Post. A pagina 77, l'autore, in uno striminzito articolo di appena tre righe, riporta: "" experimental work for two years by "Vulcan" Maschinenfabrik- Actien-Gesellschaft, Vienna, Austria,resulted in builing of models for the Patria typewriter, but it was never put onto the market.-(- lavoro sperimentale di due anni della Vulcan Maschinenfabrik Actien-Gellschaft ,Vienna- Austria-  per la produzione di modelli della macchina per scrivere Patria, mai messa sul mercato"" Ciò sta a significare che la Vukcan(famosi cantieri navali  con sede in Stettino e successivamente in Amburgo- Germania), pur avendo effettuato degli studi non ha mai prodotto la macchina.. 

 

 

 

Tali affermazioni trovano conferma sulla pagina 108 dell'ottobre 1923 della rivista Topics : "macchina per scrivere Patriia -lavoro sperimentale di due anni della Vulcan Mascinen-Fabrik -Actien-Gesellschaft - Vienna -mai prodotta e mai messa in commercio"; inoltre Ernst Martin a pagina 498 del Die Schreibmascine, riporta: ""design della macchina per scrivere Patria di Otto CIHAK che doveva uscire nel 1913 dalla fabbrica Vukcan  a Vienna.... non è mai stata prodotta"

 

 

Ultimamente su un sito web ho notato una portatile Patria, che ho acquistato per poche decine di euro, di conseguenza, sono stato spinto....più esatto, direi....- costretto, ad effettuare delle ricerche per ampliare e approfondire le mie conoscenze.

 

 

 

 

Dalle ricerche ho rilevato poche e frammentarie notizie; infatti, non è ben chiaro il processo di produzione, ossia chi l'abbia prodotto per primo e quanti siano stati i produttori; come pure, non è chiaro chi sia stato per primo a metterla in commercio. Di sicuro si conosce che questa macchina per scrivere è stata prodotta in Svizzera, con il marchio Patria; in Francia con il marchio Japy; in Spagna con il marchio Patria, Amaya o altro; in Gran Bretagna con il marchio Oliver e Oliver Currier (dal primo dopoguerra) ed infine in Germania. In quest'ultima nazione la confusione è ancora più accentuata, in quanto, oltre a quanto già riportato in merito alla Vulcan, non si hanno  risposte esaurienti.

 

Comunque sembra che in questa nazione sia stata prodotta con il marchio Voss. Attenzione però, a non confonderla con la VOSS prodotta dalla Wuppertaler Scrìhreibmascinenfabrik Voss & Co -Wuppertal di Ernest Federich Voss (1890-1964) -Inventore e designer ing.Reinh Welfare. Personalmente non sono riuscito a trovare notizie specifiche in merito alla produzione della Patria  da parte della VOSS; per quanto riguarda la Patria prodotta in Italia dalla SIM, si rimanda all'appunto riportato in seguito.  Ernest Martin (-pag.394 Die Schreibmachine und Ihere Entwcklungsgeschichte) riporta che J.P.Moser, un insegnante di dattilografia di St.Johamm-Sarr e alla scuola commerciale di Francoforte sul Meno intendeva costruire "una macchina dat-tilografica ad alta velocità con azionamento pneumatico e interruttori a pedali, con 14 tasti neri e 15 bianchi più lungi  in ordine alfabetico su due file simile al pianoforte; i tasti dovrebbero comprimere una piccola palla di gomma e far battere il carattere sul rullo"  Nel 1900 l'inventore annunciò a Mirre che i brevetti nazionali ed esteri erano stati ceduti ad una società tedesca, la quale entro il 1901 avrebbe iniziato a commercializzare la macchina. Di questo progetto non è arrivato nulla in porto.

L'inventore della Patria dovrebbe essere l'ingegnere tedesto Otto Haas; il suo nome compare nel brevetto ""Typewriter- Otto Haas- Pieterlen- Switzerland- applicatio March 3- 1024- Serial n. 713.894, depositato in Germania il 03 settembre 1933; depositato anche in altri paesi europei e negli Stati Uniti  (USA 2039991 -depositato il 03 marzo 1934).

 

Delle notizie rilevate dai brevetti, si riscontra che l'inventore era un cittadino tedesco residente a Teufenthal (a circa km. 10 da Aarau) nel cantone Argovia; mentre sull'evoluzione della produzione della macchina si hanno notizie contrastanti. Secondo Ernst Martin (pagina 341 art.1936 ristampa Die Sshreibmachine und Ihere Entwcklungsgeschichte)  ""la costruzione è di Carl Winterling e Arco Co. in base al progetto dell'ing. Otto Haas;.... che il modello fu anche testato dalla E. Paillard let & Cie- Yverdon, ma non fu prodotto; ..... che nel 1935 la Paillard produsse un modello Hermes secondo le idee dello Haas"".  Sempre, lo stesso autore, ci porta a conoscenza che """...in un laboratorio sperimentale ubicato in Teufenthal -Aargau-, l'ing. Haas, con la collaborazione dei progettisti Christian Werner e Josh Bronner e del designer Herm Wasem, con sostegno finanziario dalla Injecta SpriztguBwerk, dopo aver superato le difficoltà tecniche per la fusione, ha realizzato un modello portatile prodotto dalla AG di Pieterlen (poi GmbH di Zurigo- Talacker 32""" Inoltre, Leonhard Dingwerth nel suo Kleines Lexikon Historischer Schreibmascinen, riporta la Patria e la attribusce all'inventore Otto Haas e al costruttore Patria Schreibmaschinen A.G.

Di conseguenza, il primo modello della Patria, dovrebbe esssere quello prodotto dalla A.G. Fabrication de machines à ècrire S.A. di Pieterlen (Svizzera), con stabilimento in Büttenbergweg 5 e ufficio di vendita in Zurigo - Bahnofstrasse 26. Nello stabilimento oltre le maccnine per scrivere venivano prodotti punte per sci e bastoncini per per sci.

Anche l'iter sociale è molto confuso, infatti, c'è chi avanza l'ipotesi che, a seguito del fallimento per bancarotta, la fallimentare A.G.Fabrication, abbia ceduto brevetto e stabilimento alla nuova società Patria Typewriter Company con sede in Zurigo e chi, invece, sostiene che  sia stato una normale cessione di quote sociali confluti nella:

Patria Typewriter Company aveva la sede in Zurigo e stabilimento in Pieterlen e, successivamente, nel mese di agosto del 1943 la Patria Company sia stata rilevata o incorporata nella:

Birchmeiers Söhne, Murgenthal- Argovia- Svizzera (notizia confermata da Ernst Martin). Nello stesso anno 1943 questa società riprodusse la macchina, quasi invariata, con tastiera QWERTZ.-

Quest'ultima società fu fondata nel 1908 da August Birchmeier con sede a Murgenthal (Stamping Tools Factory August Bircmeier), con scopo sociale la produzione di componenti di mobili e stampaggio di prodotti e articoli in metallo- ed iscritta nel registro delle imprese dal 1911. Alla morte del Meier, avvenuta nel 1922, gli subentrò la di lui moglie e, nel 1935 i di lui figli. A partire dal 1943 la società ampliò lo scopo sociale con l'aggiunta di produzione di macchinario per la scrittura. Nel 1951/1952 per mancanza di area su cui costruire un nuovo stabilimento in Murgental fu costruito un nuovo stabilimento in Wolfwil (Cantone Soletta e a 5 km da Murgenthal)

La prima apparizione ufficiale della Patria avvenne Mustermesse di Basilea (fiera campionaria svizzera) dal18 al 28 aprile 1936, fu presentata dalla JF Pfeiffer di Zurigo (agente-rappresentante) e offerta come ""....una sensazionale macchina per scrivere portatile prodotta dalla A.G. Fabbrication de machines à ècrire S.A. di Pieterlen, dalle dimensioni minime, alloggiata in una valigetta di alta solidità con i vantaggi di una macchina da scrivere moderna, con tastiera normale a commutazione semplice, rullo normale con triplice intercalare, telaio solido ricoperto con carrozzeria in lamiera, nastro normale con commutazione automatica, ecc.; costruita presso il centro dell'industria orologiera svizzera da ingegneri abituati al lavoro di precisione, con i migliori materiali esistenti sul mercato.....""

La macchina, era una portatile molto maneggevole dal peso di kg. 4,340 e dimensioni cm 27 x cm.28 x h cm 8,70, con scrittura a battuta anteriore, munita di tastiera QWERTZ con 44 tasti cerchiati con vetrini e fondo scuro, disposti su 4 fille di tasti per complessivi 88 caratteri/segni; era munita di una solida valigetta per il trasporto.

C'è chi sostiene che la produzione della Patria sia iniziata nel 1930 o precedentemente; però non si hanno notizie precise in merito. Fino all'anno 1944 incluso, si conoscono esclusivamente dei numeri di serie attribuiti a un certo periodo (come il modello serie 25159, attribuito al 1930. Il mio modello riporta il numero di serie 21962, quindi dovrebbe essere dello stesso anno o precedente). Una affidabilità o, quasi certezza dell'anno di produzione, si ha a partire dal 1945 con i modelli prodotti dalla Birch Meiers. A titolo orientativo si riportano i numeri di serie con riferimento all'anno di produzione:

anno 1945 dal numero di serie 50.000; -anno 1946 dal numero di serie 54.000; anno 1947 dal numero di serie 60.000; anno 1948 dal numero di serie 66.000; -anno 1949 dal numero di serie 72.000, anno 1950 dal numero di serie 75.000. 

La Birch Meiers nell'anno 1944, nominò reponsabile della produzione l'ing.Max Bill, il quale riorganizzò il processo produttivo e ridisegnò la struttura della carrozzeria. 

Dal 1950 al 1954 la macchina fu prodotta con il marchio SWISSA (numero di serie da 80.000 a 102.000) e, dal 1958 con il marchio SWISSA JUNIOR (il numero di serie viene aumentato a sette cifre e le prime due indicano l'anno di produzione). Al modello Swissa Junior, con piccoli miglioramenti e modifiche nel design della carrozzeria, seguirono i modelli Junesse, Junior e Diplomat.-

Per il periodo successivo al 1950 non si hanno ulteriori notizie precise in merito alla evoluzione della macchina, in quanto allo scioglimento della società Birch Meiers, avvenuta nel 1980, secondo le affermazioni del Sig. Peter Birchneier, nella sua veste di ultimo responsabili amministrativo, tutti gli elaborati con relativo carteggio vennero distrutti.

Particolare menzione merita il modello prodotto in Spagna, ove il marchio Patria sembrò l'ideale per il regime totalitario di Franco.-

La Patria spagnola, fu prodotta nel 1945 dalla Imperial Española S.A. nella città di Eibar- provincia basca di Guipùzcoa e, immessa sul mercato nel 1947 (in Eibar esiste un museo dedicato alla ricca storia industriale della città). Nel lancio sul mercato fu pubblicizzata come:  "... l'unione della teconologia e l'esperienza spagnola e svizzera hanno prodotto questo gioiello dell'arte meccanografica per te..."; e, fu consigliata "... a tutti coloro che hanno necessità di portate il lavoro a casa e, vogliono trasformare la loro residenza in un sobrio ufficio..".

La Patria spagnola ebbe un buon successo commerciale e, fu distribuita in tutta la Spagna da Guillermo Truniger SA e, dal 1950 fu esportata in piccole quantità in altri paesi. Alcuni modelli della Patria spagnola, sembra che siano stati venduti in Canada, con il marchio "Eaton" e negli Stati Uniti con il marchio "AMC".

La Imperial Española nel 1954 brevettò un modello, con telaio interamente in alluminio e con leve portacaratteri modificate; nel 1962, la macchina fu riechettata Amaya e, nel 1965 fu immessa sul mercato con il marchio Mecanoigràfica Industriale o IMESA. Infine, nel 1967 fu brevettato un modello IMESA che scriveva su superficie piana, simile alla Lettering Gritzner tedesca del 1960. Di questo modello, però, non si hanno notizie  della sua produzione.      

Il marchio tedesco Gritzner risale alla Meschinenfabrik Gritzner di Kurlsruhe Durlach, Baden-Württemberg fondata nel 1893 da Maximilian Carl Gritzener (1825-1892) produttrice di macchine per cucire e moto. Il marchio fu acquistato dalla Pfaff Haushaltmaschine Gmbh, nota produttriche delle macchine da cucire Pfaff, la quale ha continuato a produrre macchine per scrivere fino agli anno 1960. (per la consistenza e per la carrozzeria in plastica, questa macchina aveva un costo altino??) 

 

                 

 Recentemente ho acquistato una macchina con il marchio Patria, posto in rilievo sul frontale ed, identificata con matricola 98243 (punzonata sul retro del telaio -lato destro- parte retrostante la guidacarrello). Dopo accurate ricerche ho potuto accertare che questa macchina deriva da una Oliver (vedi articolo 6), infatti è stata prodotta dalla SIM Società Industriale Meccanica - Sede: Corso Regio Parco 33- Torino e Stabilimento in Milano - via Friuli 9- quale filiale della Oliver Typewriter Co Ltd. Italiana. Noto è la controversa sorta tra la Svizzera Patria e la SIM. Come riportato da Ernst Martin,  il marchio protetto ""PATRIA"" fu registrato in Svizzera nel 1936 su brevetto di Otto Haas del 1933, per cui la casa italiana fu costretta a cambiare marchio. La Sim produsse vari modelli, tra i quali: Ardita, Augusta, Augusta Monaco, Balilla, Guidonia, Imperia, Littoria Synela, ecc.  Probabilmente, la Sim produsse i modelli "PATRIA- BALILLA- LITTORIA" nel ventennio fascista per accattivarsi la benevolenza di qualche gerarca, come la Littorio e la Sabauda della Invcta. La certezza che la macchina è stata prodotta in Italia, emerge dalla decalcomania sul fontale (lato sinistro), mentre la vendita in Tempio Pausania (Sassari), risulta dalla etichetta metallica posta dal rappresentante sul telaio (parte anteriore della tastiera).